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SOLENNITA' di SAN BIAGIO 2016

“Per intercessionem sancti Blasii, episcopi et matyris, liberet te Deus a malo gutturis et a quolibet alio malo”.

2016 foto s.Biagio39Da ben millesettecento anni questa benedizione risuona nelle chiese di Occidente e d’Oriente, ed in molti paesi risuona in modo assai particolare, come avviene a Caprino.
Come ogni anno, la nostra comunità parrocchiale di san Biagio, si è radunata attorno alla statua del suo veneratissimo patrono Biagio; come ogni anno questa solennità ha richiamato molti di coloro che, originari di Caprino, ora vivono altrove; come ogni anno sono stati numerosi i “pellegrini” che sono giunti a Caprino proprio per affidarsi in modo particolare al nostro grande patrono. Solo questione folkloristica? Forse anche, ma di certo non solo. 
Quest’anno la gioiosa ricorrenza è stata celebrata in modo particolare, proprio per lo storico anniversario del martirio di Biagio: ben millesettecento anni! Alla mattina la S. Messa delle 10:30 è stata celebrata dall’ultimo curato che la nostra parrocchia ha avuto la grazia di ospitare (chissà che torneranno i bei tempi in cui i sacerdoti a disposizione delle parrocchie erano molti), mentre alle 16:00, il pontificale è stato presieduto da Sua Eccellenza Gaetano Bonicelli ed ha visto come rito iniziale il canto dei Dodici Kyrie Ambrosiani ed il tradizionale Rito del Faro (il Pallone), ad indicare che “La stessa fiamma che ha bruciato il santo Martire, deve infiammare anche l’animo di ogni cristiano”
2016 foto s.Biagio31È stato proprio durante questa Solenne Cerimonia che lo stesso Arcivescovo ha voluto, in adempimento ad un voto fatto allo stesso Biagio quand’egli era curato, donare alla statua, ma simbolicamente al santo stesso, un suo pastorale datogli in dono a Pompei. Lo stesso ha esplicitato che la sua speranza è che, in futuro, quando si guarderà alla statua ci si ricordi di “quel povero disgraziato – testuali parole – che ha voluto fare questo dono a s. Biagio e dica una preghiera pure per lui”. Non è questa l’unica “onorificenza” data quest’anno a s. Biagio, ma anche il prevosto ha deciso di donare un anello episcopale al Santo, usando doni fatti in precedenza alla parrocchia come spille etc. e colati dall’oreficeria Zanga di Gromo. 
Alle varie liturgie celebrate hanno partecipato anche mons. Ubaldo Nava, don Giacomo Fustinoni, nostro parroco - emerito, don Roberto Donadoni e don Alessandro di Medio, che ogni anno viene da noi a motivo della sua devozione al nostro Patrono, e vari sacerdoti del vicariato. Tutta la giornata è stata coronata dal Rito di Benedizione della Gola, che ha impegnato per molte ore gli stessi sacerdoti. 
In conclusione di questo mio breve intervento, oltre al ringraziamento particolare al carissimo Arcivescovo Gaetano per il dono della sua presenza tra noi e del grande dono del suo pastorale, al prevosto per la decisione di consegnare al nostro patrono un degno anello episcopale, ai sacerdoti convenuti per celebrare con noi questa grande solennità, vorrei anche augurare a tutti noi che davvero san Biagio abbia a custodire sotto la nuova insegna del suo ministero episcopale (il nuovo pastorale) tutta la nostra comunità parrocchiale. Che la benedizione ricevuta sulle nostre gole non sia solo un gesto di folklore o, peggio ancora, di deplorevole superstizione: il vero miracolo che Biagio può fare a noi oggi non è di preservarci dal banale “mal di gola”, bensì il rendere le nostre gole strumenti per annunciare ancora la Buona Novella del Vangelo in tutta la nostra quotidianità.

(Augusto Fumagalli)

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